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Tessuti biologici e fibre tessili naturali

Tutte le fibre ecologiche: guida

By Novembre 16, 2017Marzo 26th, 20202 Comments

Moda sostenibile, abbigliamento biologico e naturale, abbigliamento vegano. Sempre più persone scelgono di acquistare solo vestiti realizzati con tessuti che siano sani e sicuri per il corpo e rispettosi dell’ambiente e per chi li produce.

Ecco una breve guida con tutte le principali fibre naturali utilizzate per la produzione di abbigliamento sostenibile.

Bambù: la fibra di bambù si sta diffondendo molto rapidamente nel mondo dell’abbigliamento ecologico. La coltivazione di questa pianta si presta particolarmente alla pratica biologica, infatti, richiede poca acqua per crescere, grazie alla propria naturale azione antibatterica non necessita di fertilizzanti o pesticidi. Inoltre, il bambù consuma più CO2 e produce più ossigeno rispetto alle piante tradizionali.
La fibra ricavata dal bamboo è particolarmente apprezzata per le sue proprietà antibatteriche, antimicrobiche e ipoallergeniche. I tessuti ottenuti sono molto morbidi, altamente traspiranti e leggeri.

Banana: l’utilizzo della fibra di banana per la produzione tessile ha origini antiche nei paesi orientali come Giappone e Nepal, ma anche in India. Le fibre di banano possono essere ricavate dai germogli della pianta oppure dalla corteccia della stessa, ottenendo fibre più sottili e pregiate nel primo caso, più grossolane nel secondo.
La produzione di fibre ricavate dalla corteccia di banano è particolarmente eco-sostenibile in quanto deriva, appunto, dagli scarti della produzione di banane.
La fibra di banana permette di ricavare un tessuto molto simile alla seta, in Giappone questa fibra viene utilizzata prevalentemente per la realizzazione di kimono.

Canapa: la fibra viene ricavata dal fusto della pianta di canapa. Oggi i tessuti in fibra di canapa stanno via via riconquistando il mercato, dopo che nel ventesimo secolo la produzione della canapa per uso tessile aveva subito un grosso calo dovuto alla demonizzazione di questa pianta, per via dell’effetto allucinogeno del principio attivo in essa contenuto. Oggi la canapa coltivata per la lavorazione delle fibre tessili è una specie selezionata e priva di principi attivi.
Il tessuto che si ricava dalla fibra di canapa è traspirante e antibatterico, regola l’umidità corporea e fornisce una sensazione di fresco d’estate e di calore in inverno.
La fibra di canapa è 4 volte più resistente rispetto a quella di cotone, inoltre, rispetto a quest’ultimo, permette una capacità produttiva doppia, a parità di terreno, e non necessita di pesticidi e fertilizzanti chimici.

Lino: questa fibra si ricava dalla pianta del lino comune. Nota anche per i benefici dei propri semi ed olio, la pianta di lino appartiene alla stessa famiglia della canapa e, come quest’ultima, è molto forte, non necessita di pesticidi, erbicidi e fertilizzanti chimici e permette di ottenere una fibra particolarmente resistente. Gli abiti in lino naturale sono traspiranti e assorbono l’umidità corporea, forniscono a chi li indossa una percepibile sensazione di freschezza.

Seta organica: la seta biologica è quel tessuto, ottenuto filando le fibre del bozzolo dei bachi da seta, ottenuto tramite processi che non coinvolgono l’utilizzo di agenti chimici.

Seta vegana: per chi non lo sapesse, la produzione della seta tradizione prevede di uccidere i bachi prima che questi possano completare la trasformazione in farfalla e bucare il bozzolo (rendendolo così più difficile da lavorare). A “maturazione” completa bozzoli e bachi vengono immersi in acqua bollente, circa 2-3000 bachi vengono bolliti per ottenere un chilogrammo di seta. Per chi ha scelto uno stile di vita rispettoso degli animali, sono disponibili sul mercato tessuti in seta ottenuti senza l’uccisione dei bachi. La seta vegana viene prodotta aspettando che la crisalide abbandoni il bozzolo.

Iuta: la iuta è una fibra ricavata dalla lavorazione di una pianta della famiglia delle Malvaceae, nativa dell’India. La fibra di iuta è grossolana e ruvida al tatto, pertanto viene usata principalmente nella produzione di sacchi per alimenti, corde, stuoie e per realizzare la suola di scarpe, come ad esempio le espadrillas. Tavolta viene utilizzata mescolata al cotone organico per realizzare abiti molto resistenti.

Fibra di latte: anche nota come Lanital, la fibra ricavata dalla caseina (proteina del latte) è stata scoperta in Italia negli anni 30. Molto simile alla lana per struttura e per calore, la fibra di latte contiene 18 amminoacidi che la rendono anallergica, antibatterica e anti-invecchiamento.
Per via di queste caratteristiche e per la sua scarsa resistenza all’usura, la fibra di latte viene utilizzata sopratutto per la produzione di capi per la prima infanzia.

Cotone organico: il cotone è definito organico o biologico quando viene ricavato da piante cresciute da semi non-OGM, senza l’utilizzo di pesticidi, erbicidi o concimi chimici. I capi di cotone sono definiti organici quando il trattamento delle fibre viene realizzato solo con l’utilizzo di coloranti naturali e senza l’uso di tinture, ammorbidenti o altri prodotti chimici.
Il cotone biologico è particolarmente apprezzato poiché rappresenta la versione “buona” di una fibra, il cotone tradizionale, la cui coltivazione è quella attualmente a maggior impatto sul pianeta. La coltivazione del cotone biologico richiede maggior tempo ed abilità rispetto a quella tradizionale.

Lyocell: il termine Lyocell (o tencel) viene usato per identificare una fibra organica ricavata dalla lavorazione della cellulosa di eucalipto. La fibra di eucalipto è setosa e piacevole al tatto, morbida, leggera e traspirante. I capi in Lyocell sono naturalmente antibatterici.

Join the discussion 2 Comments

  • sara ha detto:

    Molto utile. Noi ci dedichiamo all’abbigliamento e usiamo soltanto cotone organico. I vantaggi ci sono e come, ma non solo nel proprio capo ma anche in tutto il processo di coltivazione che c’è dietro.

    A presto

    sara di cotone organico

    • Valeria ha detto:

      Ciao Sara, grazie di aver apprezzato l’articolo. Come dici tu, è importante rendere tutti più consapevoli sui benefici di scegliere l’abbigliamento biologico: sia per la propria salute che per l’ambiente.