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Abbigliamento biologico

Perchè vestire biologico: i dati allarmanti dell’industria tessile tradizionale

By Ottobre 6, 2017Ottobre 25th, 2017No Comments

Perchè vestire biologico?

La scelta di indossare capi realizzati con tessuti naturali e biologici è consigliata sia a chi vuole evitare di esporre il proprio corpo al contatto di sostanze pericolose, sia a chi desidera tutelare la salute dell’ambiente evitando l’acquisto di prodotti realizzati da uno dei settori più inquinanti in assoluto.

Tutelare la propria salute

I vestiti prodotti dall’indutria tessile tradizionale troppo spesso contengono una serie di sostanze chimiche altamente pericolose per la nostra salute.
I vestiti che indossiamo quotidianamente sono a diretto contatto con la nostra pelle e con zone sensibili del corpo; attraverso il contatto pelle/tessuto queste sostanze tossiche e cancerogene vengono assorbite dal nostro corpo: si tratta di una lenta e costante intossicazione.

Secondo una indagine patrocinata dall’Unione Europea infatti circa l’8% delle patologie della pelle ha come causa l’abbigliamento indossato. Purtroppo non mancano i casi più gravi e in Italia, su un campione di 400 dermatiti gravi circa il 70% è dovuto proprio i tessuti.
Spesso queste forme più gravi di dermatite sono causate dalla presenza sui tessuti di sostanze nocive che sarebbero in realtà vietate in Italia e in Europa ma purtroppo chi acquista non è spesso tutelato per effetto di diversi limiti:

  • scarsi o assenti controlli sull’abbigliamento importato
  • etichette poco chiare, incomplete o volutamente errate
  • difficoltà di controllare capillarmente gli articoli in commercio
  • legislazione Europea permissiva sull’utilizzo di sostanze pericolose per settore abbigliamento

Le sostanze pericolose per la salute presenti nei tessuti

Credete che si tratti di casi isolati? purtroppo la presenza di sostanze nocive nei capi d’abbigliamento non è così rara. Uno studio condotto in Italia, per conto del Ministero della Salute, conferma infatti che nei tessuti si trovano spesso sostanze potenzialmente dannose:

  • il 29% dei tessuti ha valori di ph oltre i limiti
  • il 6% include metalli pesanti; piombo, mercurio, cadmio e cromo, impiegati in processi di colorazione dei tessuti, possono accumularsi nel nostro corpo causando danni irreversibili al sistema nervoso e al fegato.
  • il 4% contiene ammine aromatiche; utilizzate nella produzione dei coloranti possono causare tumori cutanei, alla vescica, ai reni, al fegato e del sangue.
  • nel 4% dei campioni testati sono stati trovati coloranti allergenici
  • il 4% presenta formaldeide; impiegata come disinfettante nel settore tessile, la formaldeide causa irritazioni e bruciore alla gola, al naso e agli occhi fino a cefalee, stanchezza e malessere.

Inquinamento ambientale

Dalla coltivazione alle successive fasi di lavorazione dei tessuti, la produzione dei vestiti fatta secondo il metodo tradizionalmente diffuso implica un abuso di sostanze chimiche dannose che inquinano l’ambiente: il suolo, l’aria e l’acqua.
Nell’agricoltura intensiva per la produzione del cotone viene fatto largo utilizzo di pesticidi e fertilizzanti chimici.
Nell’industria tessile, per il trattamento dei tessuti, ad esempio nei processi di colorazione, impermeabilizzazione, lavaggio etc. sono utilizzate più di 2000 sostanze chimiche, molte delle quali altamente pericolose ed inquinanti: secondo l’associazione Altroconsumo l’industria tessile è quella più inquinante al mondo dopo quella di produzione di energia da fonti fossili.

Sostanze pericolose che si accumulano nell’ambiente

Molte di queste sostanze chimiche pericolose utilizzate nell’industria tessile hanno la caratteristica di essere persistenti e di accumularsi nel tempo nell’ambiente, nella flora e nella fauna, arrivando fino alla catena alimentare.

Alchifenoli, Ftalati, brorumati, clorurati, perfluoroclorurati e composti organici stannici interferiscono con lo sviluppo sessuale, con il sistema ormonale della crescita e con il sistema immunitario; ammine aromatiche e coloranti azoici sono cancerogeni; clorobenzeni , solventi clorurati e metalli pesanti quali piombo, mercurio, cadmio e cromo VI hanno effetti negativi su fegato, reni e sistema nervoso.

Queste sostanze nocive utilizzate nelle lavorazioni dalle industrie tessili finiscono con il contaminare l’ambiente e il nostro organismo a più riprese:

  • i rifiuti e gli scarichi di lavorazione contenenti le sostanze dannose finiscono nell’acqua e nel suolo
  • contaminano i pesci, la vegetazione, e in generale gli organismi che vivono in nell’acqua o nel suolo inquinati
  • mangiando pesce, frutta e verdura o animali contaminati, ingeriamo anche le sostanze tossiche.
  • assorbiamo tali sostanze per contatto, attraverso gli indumenti che indossiamo
  • durante i lavaggi, in lavatrice o a mano, le sostanze tossiche vengono rilasciate e finiscono nuovamente nell’acqua e nell’ambiente