Così come gli alimenti biologici, l’abbigliamento biologico è quello che viene realizzato utilizzato tessuti ottenuti da fibre coltivate, lavorate e trattate nel rispetto degli standard biologici.
Storicamente, i tessuti utilizzati per la realizzazione di abbigliamento erano ricavati da fibre naturali, principalmente di derivazione vegetale come il lino, la canapa e il cotone, oppure di derivazione animale come lana e seta. Solo negli ultimi 60 anni l’industria tessile ha iniziato a coinvolgere l’utilizzo massivo della chimica, a discapito dell’ambiente, della salute dei lavoratori e dei clienti e, non da ultimo, della qualità dei tessuti prodotti.
Molti di noi hanno imparato che nei prodotti che utilizziamo tutti i giorni si potrebbero nascondere sostanze chimiche dannose per il nostro corpo, dai pesticidi utilizzati per coltivare frutta e verdura agli agenti chimici contenuti nei detersivi. Abbiamo imparato a difenderci da queste sostanze operando delle scelte consapevoli nei nostri acquisti, optando per i prodotti biologici e naturali, preferendo i piccoli produttori alle multinazionali.
Ma che dire dei vestiti che tutti noi indossiamo tutti i giorni, tutto il giorno? La maggior parte dei capi di abbigliamento proposti dalla grande distribuzione al giorno d’oggi sono realizzati con tessuti sintetici, quindi derivati dal petrolio, nelle cui lavorazioni vengono coinvolte pesanti quantità di prodotti chimici. Non ci sono dubbi sul fatto che tenere la nostra pelle, e quella dei nostri figli, a continuo contatto con questo tipo di materiali non è affatto salutare.